martedì 9 dicembre 2008

La felicità porta fortuna

Mala tempora currunt [È un brutto periodo]; dove l’italiano non suona così bene come l’originale. Ci si volta intorno e ovunque è crisi, crisi, crisi. E la crisi, vera o percepita, porta con sè scoramento e malumore. Allora chi ha problemi di lavoro, lavora peggio; chi va male a scuola, smette di studiare; chi ha difficoltà in famiglia cede le armi, e aspetta il peggio. Questa bestia si alimenta del comportamento di tutti noi. Parafrasando il Principe, “la crisi siamo noi, quelli che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare, ed è per questo che la crisi dà i brividi, perchè nessuno la può fermare”. Ma oggi, proprio oggi, esattamente oggi, una persona che una volta era eccezionale – non solo ai miei occhi – e che si è momentaneamente persa nella nebbia, mi ha detto: “LA FELICITA’ PORTA FORTUNA”. Cercate di essere felici e se le cose andranno meglio ricordatevi di ringraziarla. Io lo farò.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

La felicità porta fortuna. Probabilmente è vero, l'unico problema è trovare la felicità. Molti ne sono alla continua ricerca, altri si accontentano di poco per essere felici, pochi l'hanno trovata e molti si sono rassegnati.
La soluzione... Io non ce l'ho e voi?

Stefano

p.s. Prof.Dott.Ing. è lei l'autore del post?

Elio ha detto...

Sì, Ing. Malanotte, sono io. Nell'euforia mi ero dimenticato di firmare... Per quanbto riguarda la felicità, boh, credo dipenda in primis dalle persone che abbiamo intorno.

Anonimo ha detto...

X Prof.Conte,
Le news ad inizio pagina vengono considerate dal norton una miaccia di intrusione.

Grazie

Stefano

Anonimo ha detto...

possiamo tranquillamente farne a meno, adesso provvedo a farle sparire.

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè ci si preoccupa di essere felici quando è tanto semplice e naturale essere infelici.Però mi sentirei felice se conoscessi la causa della mia infelicità. Adorno diceva che "la felicità è come la verità: non la si ha , ci si è. Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità se ne dovrebbe uscire"

Anonimo ha detto...

Ciao Rita.com!
Per la prima volta, da quando ti conosco, non capisco cosa intendi.
Probabilmente riesco a capire periodi con un massimo di 6/8 parole...
Mi spieghi meglio?

Anonimo ha detto...

Ti spiegherò meglio a voce.

azules in smart ha detto...

La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe:
"Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non ci conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domando' il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi', nell'erba. Io ti guardero' con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' piu' vicino..."
Il piccolo principe ritorno' l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice. Col passare dell'ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro' il prezzo della felicita'! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e' un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"


"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
Poi soggiunse:
"Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero' un segreto".
Il piccolo principe se ne ando' a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si puo' morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa".
E ritorno' dalla volpe.
"Addio", disse.


"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".
"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo. "

tratto da "Il Piccolo Principe" (per chi non l'avesse capito)

Anonimo ha detto...

ciao amici, ho dato svogliatamente uno sguardo al blog perchè da tempo ormai non vi trovavo che post sui voti (o al massimo sul malumore) e... che bella sorpresa scoprire che ogni tanto si parla ancora di emozioni! Ringrazio Michele per avermi fatto rileggere parte di un libro a me tanto caro e tutti coloro che discutono di felicià...secondo me non esiste alcuno che sia sempre felice o viceversa sempre infelice ma piuttosto persone che "tendono al buonumore" e perone che "tendono al malumore" perchè la felicità è come un onda che va e viene raggiunge il suo culmine e magari mezz'ora dopo sparisce...ho voglia di vedervi amici, quand'è che ci troviamo?
Ps da lunedì inizia la mia avventura all'ufficio tecnico del comune di spresiano (quasi sicuramente edilizia pubblica) fatemi un imbocca al lupo!

Anonimo ha detto...

in bocca al lupo,cara laura e fatti valere!!!!baci

Anonimo ha detto...

Ciao Laura!
Complimenti e in bocca al lupo per il tuo primo lavoro da geometra! P.S.: se il tuo vecchio capo dovesse richiamarti, non farti commuovere...

Anonimo ha detto...

Non credo che mi farò commuovere, valuterei il caso di tornare in sudio solo nel caso mi cacciassero dal Comune!!! ;-)

Anonimo ha detto...

La felicità porta fortuna ne sono certa e lo auguro a tutti. Baci Baci
Tizi